Nel 1984 Morandi inaugura la sua prima mostra personale di acquarelli su carta, o carta di riso montati a parete, al Centro d’arte Santelmo a Salò dal titolo Porta delle Stelle. Successive di qualche anno sono le serie di opere intitolate Paesaggi Allicinati, chiaro omaggio all’artista Osvaldo Licini, e Fiori assenti.
Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma e presenta per la prima volta i Formichieri Trampolieri, serie nella quale protagonista assoluto diventa questa creatura bianca che l’artista ritrae ora davanti, ora dall’alto, ora di fianco, sempre su sfondo nero. Contemporaneamente tra il 1987 ed il 1988 Albano Morandi inizia a creare i primi oggetti scultorei, oggetti ironici che egli chiama Disegno Capitello Colonna. Le forme astratte presenti sulla superficie della scultura non sono create in positivo ma sono messe in evidenza dal colore che le fa emergere dal fondo in negativo. Le diverse serie di opere già citate compongono la produzione artistica di Morandi sino ai primi anni Novanta.
In questo periodo appaiono i Kamikaze che possono essere considerati ulteriore evoluzione dei Cieli Estranei, opere più oggettuali in riferimento ai supporti che l’artista predilige per questi lavori: tavoli, scatole, bancali.
Nel 1994 iniziano a prendere vita le prime installazioni grandi con la serie Se solo potessimo cadere e nel 1996 alla XII Quadriennale di Roma espone Officium, una imponente installazione a parete formata da una moltitudine di oggetti pittorici accompagnati da sei sculture disposte in fila su un basamento.
Iniziano così i Gesti Quotidiani come li chiama l’artista, piccoli oggetti riciclati: vecchie cornici, lavagnette, quaderni ritrovati, scatole vuote in legno o in cartone di qualunque forma, supporti che lui stesso costruisce con materiali sempre rigorosamente recuperati, e che come un collezionista raccoglie, conserva, e rielabora portandoli a “vita nuova”.
Morandi si serve di questi oggetti, svuotati della propria funzione, per mostrarli allo spettatore come forme-sculture, ricercando spesso il semplice piacere estetico. È la possibilità per chi guarda di vedere, meravigliandosi, oggetti riconoscibili perché parte del quotidiano di ogni individuo ma sotto una veste nuova, abilmente ri-creati in composizioni, più o meno numerose, come opera d’arte.
Sono opere con una esplicita componente lirica grazie anche alla capacità di installare queste piccole forme all’interno di una grande forma finale che crea forti emozioni nell’osservatore. La poliedrica capacità di continuare la propria ricerca artistica su più fronti ma con coerenza ed armonia è una caratteristica costante in Morandi.
Cambiando i soggetti, gli oggetti, le tecniche, l’artista non perde mai il filo conduttore della sua arte, come è stato scritto, il progetto artistico di Albano Morandi è quello di :