La reazione al Gigantismo dell’arte di questa fine di millennio, gigantismo per il mercato che preferisce le “opere grandi” alle “grandi opere” mi porta a realizzare una serie di lavori minimi, della dimensione della mia mano.
Opere che giornalmente produco con i materiali che il mondo mi mette a disposizione: stoffe lise e logore, vecchie cornici, lavagnette, quaderni ritrovati, scatole vuote in legno o in cartone di qualunque forma, con materiali sempre rigorosamente recuperati, e che come un collezionista raccolgo, conservo, e rielaboro portandoli a “vita nuova”.
Nascono i Gesti Quotidiani che ancora oggi accompagnano il mio lavoro artistico. Voglio dare, a chi guarda, la possibilità di vedere, meravigliandosi, oggetti riconoscibili perché parte del quotidiano di ogni individuo ma sotto una veste nuova. Come giustamente ha scritto un mio vecchio amico, voglio usare “il mondo delle forme per trasfigurare il modo delle cose”.